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Fichier:Esposimetro fotografico con cellula al Selenio - Museo scienza tecnologia Milano 09325 01.jpg

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esposimetro fotografico con cellula al Selenio - Sixtomat.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Auteur
Gossen (progettista/ costruttore)
Titre
esposimetro fotografico con cellula al Selenio - Sixtomat.
Description
Italiano: Questo dispositivo è costituito da un parallelelpipedo con gli angoli smussatiin materiale plastico e metallo Su due lati del parallelelpipedo sono inserite due guide nelle quali può scorrere una tendina in plastica scorrevole aprendo la quale si scopre la cellula fotoelettrica posta superiormente e il visore per la lettura dei tempi di scatto dell'otturatore (da 1/30 a 1/1000 di secondo) e delle velocità di scorrimento di pellicole cinematografiche (da 8 a 32 fotogrammi al secondo) da selezionare Lateralmente è inserita una rotella che permette di variare la sensibilità della pellicola da 6 a 400 ASA o da 9 a 27 DIN.
Funzione

Strumento per il calcolo del tempo di esposizione da impostare durante una ripresa fotografica o della velocità di riproduzione durante riprese cinematografiche.

Modalità d'uso

Innanzitutto si seleziona la sensibilità della pellicola con l'apposita rotella e si regola il "punto zero" Poi si può procedere in due modi. A luce riflessa o a luce incidente A riflessione si usa con la tendina aperta: stando vicino all'apparecchio fotografico, si apre la tendina scorrevole che scopre la cellula fotoelettrica e la si orienta in direzione del soggetto da fotografare. La luce riflessa dal soggetto da fotografare attraversa la fotocellula e viene trasformato in impulsi elettrici. La quantità di corrente prodotta corrisponde alla luminosità del soggetto Sulla scala graduata posizionata sulla faccia anteriore dell'esposimetro si leggono il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma consigliati A luce incidente si usa portando la tendina sulla cellula fotoelettrica fino alla riga rossa: ci si posiziona dove si trova il soggetto da fotografare e si punta l'esposimetro verso l'apparecchio fotografico, tenendolo in posizione orizzontale Sulla scala graduata posizionata sulla faccia anteriore dell'esposimetro si leggono il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma consigliati.

Notizie storico-critiche
Prima dell'avvento degli esposimetri elettrici, agli inizi degli anni '30, venivano usati due strumenti di misura dell'intensità luminosa: gli actinometri e i fotometri ad estinzione Gli actinometri utilizzavano carta fotografica che veniva esposta alla luce in prossimità del soggetto da fotografare: cronometrando i tempi impiegati dalla carta per annerirsi a vari livelli, si ricavavano i tempi di esposizione I fotometri ad estinzione erano costruiti in modo da poter variare la quantità di luce che li attraversava. L'esposizione veniva considerata corretta nel momento in cui la luce diveniva visibile attraverso il fotometro I fotometri ad estinzione rimase a lungo popolari anche dopo l'introduzione degli esposimetri elettrici, almeno fino a quando questi non divennero competitivi nel prezzo I primi esposimetri inseriti negli apparecchi fotografici utilizzavano cellule al Selenio alimentate a batterie. Velocità dell'otturatore e apertura del diaframma andavano selezionati manualmente dopo aver effettuato la misura con l'esposimetro. Negli anni '60 nacquero nuove tipologie di esposimetri quali fotoresistori, fotodiodi, ecc. alimentati a batterie e collegati mediante circuiti elettronici ad otturatori e diaframma realizzando così il controllo automatico dell'esposizione Gli esposimetri inseriti negli apparecchi fotografici davano comunque spesso errori di esposizione e foto troppo scure (ad esempio con sfondi troppo luminosi o riflessi e riverberi). Venivano così spesso utilizzati esposimetri esterni che misuravano direttamente la luce incidente sul soggetto da fotografare, fornendo misure più accurate.
Date entre 1952 et 1958
date QS:P571,+1952-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1952-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1958-00-00T00:00:00Z/9
Technique / matériaux vetro
Dimensions hauteur : 8 cm ; largeur : 6 cm
dimensions QS:P2048,8U174728
dimensions QS:P2049,6U174728
Poids : 184 g
institution QS:P195,Q947082
Numéro d’inventaire
9325
Historique de conservation Maj, Diomira Santa
Références
  • Price Guide (1994) Price Guide to Antique & Classic Cameras 1995 - 1996, Grantsburg, USA, p. 504
  • Hedgecoe J. (1976) Fotografare : tecnica e arte, Milan, pp. 46−47
Source / photographe Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Autorisation
(Réutilisation de ce fichier)
w:fr:Creative Commons
paternité partage à l’identique
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actuel21 mai 2016 à 14:02Vignette pour la version du 21 mai 2016 à 14:021 600 × 1 067 (516 kio)Federico Leva (WMIT){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, Manifattura, Artigianato | AUT1R = progettista/ costruttore | BIB2G = Fotografare : tecnica e arte | AUT1N = Gossen | C...

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